Prima parte: aspettative

Si dice che in tutte le cose della vita c’è sempre una prima volta, e questa affermazione è stata veritiera anche per me in campo letterario come lettrice-giurata.
Con mio piacere sono stata selezionata e accolta nella giuria dei sessanta giurati-lettori del Premio Letterario di Narrativa “Stresa 2013” (da non confondere con lo “Strega” di Roma).
Il Premio “Stresa” si colloca tra i premi letterari di maggior importanza nel panorama letterario italiano.
Fondato nel 1976 da un gruppo di intellettuali tra i quali Mario Soldati e Piero Chiara, ha avuto tra le fila dei suoi giurati nomi illustri come ad esempio Primo Levi, Carlo Bo, Giovanni Spadolini e altri autori di spicco.
Dopo un periodo di pausa durato dieci anni (1985-1995), il Premio ha ripreso la sua attività sotto l’egida della Pro Loco di Stresa, che lo gestisce tuttora, con il patrocinio della Regione Piemonte e della città di Stresa.
E’ riservato a opere di narrativa in lingua italiana, pubblicate in Italia e nella Svizzera Italiana.

Dal 1976 sino ad oggi, sono stati presenti come partecipanti, scrittori di fama nazionale ed internazionale, editati dalle maggiori case editrici.
Elencarli qui tutti sarebbe troppo lungo, ne cito solo qualcuno giusto per dare qualche nome: Antonia Arslan, Marta Morazzini, Andrea Vitali, Alberto Bevilacqua, Giancarlo Marinelli, Sergio Zavoli, Francesca Melandri, Alain Elkann.
Quest’anno è stata rinnovata e allargata la componente della giuria. Ad affiancare i cinque giurati della critica, ci saranno per l’appunto sessanta giurati-lettori.
Il compito di questi ultimi è di leggere le opere finaliste che sono state prescelte dalla giuria dei critici, (una cinquina di libri) e di concorrere, quindi, alla scelta del vincitore del premio nel corso della votazione finale.
Essere e fare la lettrice-giurata di un premio letterario è un’esperienza che non avevo mai fatto prima d’ora. E’ proprio vero che c’è un tempo per tutto!
Essendo io una persona che ama scrivere, sono sempre stata giudicata attraverso le opere che presentavo nei vari concorsi letterari.
Ora mi trovo dall’altra parte della barricata, dal momento che sono io a dover dare un giudizio, un parere e una votazione alle opere presentate da “cinque amici di penna”, che peraltro non conosco di persona.
Infatti nel regolamento del premio, per motivi di serietà e correttezza, i lettori-giurati sono tenuti a non intrecciare rapporti né con gli autori finalisti, né con le case editrici che hanno editato le loro opere.
Come una brava scolaretta sto leggendomi diligentemente i cinque libri, appuntandomi le frasi che mi hanno colpita, la modalità di stesura, poiché ogni autore ha il proprio personale ed originale modo di scrivere che lo contraddistingue. Valuto anche naturalmente l’uso corretto della nostra grammatica, sintassi e così via, anche se va da sé che chi scrive… Analizzo il testo, la trama, il periodo storico in cui è ambientato il romanzo, l’originalità della stesura.
Che cosa mi aspetto da questa esperienza? Di imparare prima di tutto ad essere un buon giurato, imparziale.
Ho molto rispetto per chi scrive, poiché so quante energie l’autore ci mette nella stesura di un libro. Lo scrittore Thomas Mann soleva dire: “Chi scrive è un uomo, o una donna, che più di chiunque altro ha difficoltà a scrivere”.
Questa sua affermazione l’ho compresa perfettamente man mano che mi addentravo nel mondo della scrittura.
Se non vuoi scrivere stupidaggini o testi banali, devi tuffarti a capofitto nel mondo delle parole e scegliere le più appropriate per trasmettere emozioni, sensazioni, immagini mentali, significati, trame, storie. Devi avere la capacità, o devi trovarla, di tenere il lettore ancorato al libro, col desiderio di leggere ciò su cui hai scritto, pagina dopo pagina fino alla fine.
Il più bel complimento e riconoscimento che personalmente gradisco, è quando qualcuno che ha letto dei miei racconti o poesie mi dice: “Ho letto tutto d’un fiato ciò che ha scritto”.
Oppure: “Non riuscivo a chiudere il libro, volevo arrivare sino in fondo. Ha saputo emozionarmi”.
Negli anni, ho voluto anche cimentarmi nel trattare l’argomento della sofferenza, tema arduo da stendere, senza che il lettore dopo le prime pagine, non venga preso dallo sconforto e tentazione di chiudere il libro. E’ stata una tappa obbligata del mio percorso di persona che ama scrivere, ma la cosa che maggiormente mi ha confortata è stata l’affermazione di una lettrice, la quale in una e-mail mi scrisse: “Non riuscivo a staccarmi emotivamente da ciò che leggevo, e ogni pagina mi ha ridato la voglia di vivere”.
Ricordo che questa cosa mi diede molta felicità, e in cuor mio pensai: “Ecco, hai centrato il bersaglio, l’obiettivo, la ragione per la quale scrivi”.
Ma per tornare al nostro Premio Letterario, o meglio alla mia esperienza nel suo ambito, adesso aspetto con impazienza le cinque serate in programma, dove di volta in volta, presso lo storico, esclusivo e bellissimo Hotel Regina Palace di Stresa (sede del Premio), situato sul lungolago, incontreremo uno alla volta gli autori dei cinque libri. Potremo sentire dalla loro voce le motivazioni che li hanno spinti a scrivere l’opera presentata. Quando e dove è nato il loro incipt, come hanno scelto di dare voce ai personaggi, perché hanno pensato proprio quel titolo per il libro, anche se molto spesso a deciderlo sono gli editori e le case editrici. Potremo fare loro anche delle domande, quindi.
La prima serata del prossimo 24 luglio sarà dedicata a Lidia Ravera con “Piangi pure” edito da Bompiani. A seguire, l’elenco delle altre serate: martedì 30 luglio Hamid Ziarati con “Quasi due” (Einaudi); martedì 13 agosto Mattia Signorini con “Ora” (Marsilio); martedì 27 agosto Romana Petri con “Figli dello stesso padre” (Longanesi); giovedì 29 agosto Raul Montanari con “Il tempo dell’innocenza” (Dalai editore).
Le serate di presentazione del libro da parte degli autori, sono aperte ad ingresso libero a tutto il pubblico, ragione per cui se per caso vi troverete nei paraggi di Stresa in quei giorni, venite all’Hotel Regina Palace! Passerete una bella serata in compagnia della letteratura italiana contemporanea.
La serata di premiazione del vincitore/trice si terrà domenica 27 ottobre 2013 alle ore 17.00: ricordatelo! Alla prossima! Dove vi racconterò altre cose che stanno dietro un Premio Letterario.
Maria Grazia Todesco